Stop alla collaborazione con le università israeliane

Una settimana di mobilitazione per chiedere il ritiro del bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la collaborazione con gli atenei di Israele: ecco i moviti della protesta

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Lavoratori, lavoratrici, studenti e studentesse delle università italiane hanno proclamato una settimana di mobilitazione, dal 3 al 10 aprile, per chiedere il ritiro dell’Italia dal bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) che prevede la collaborazione con università israeliane.

Questo richiamo è motivato principalmente dalle violazioni dei diritti umani perpetrate da Israele nei territori palestinesi occupati e dal massacro in corso a Gaza. Ricordiamo che secondo la Corte Internazionale di Giustizia è in corso a Gaza una possibile violazione della Convenzione sulla Prevenzione del Genocidio e che in una delibera aggiuntiva del 28 marzo la Corte intima al governo israeliano di rimediare alle disastrose condizioni umanitarie nella Striscia di Gaza. Ricordiamo, inoltre, che queste misure confermano l’obbligo legale di Stati, istituzioni e privati di non partecipare in azioni che contribuiscano a violazioni della Convenzione sul Genocidio e del diritto umanitario internazionale. Dato che la Corte considera plausibile queste violazioni da parte dell’attuale governo israeliano, una collaborazione con istituzioni israeliane su tecnologie militari o ‘dual use’ (civile e militare) rappresenta un rischio economico, etico e legale significativo per le università italiane coinvolte.

Rammentiamo, inoltre, che già la Legge 185/1990 (e.g. Art. 1.6.d) impone limiti al commercio di armamenti e di tecnologie militari “verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani,” che la normativa dell’Unione Europea impone restrizioni alla cooperazione nella ricerca con università/istituzioni su territori palestinesi occupati, che l’Accordo di Associazione UE-Israele (Art. 2) contiene ‘clausole di condizionalità’ che, come per tutti gli Accordi di Associazione UE, condizionano i rapporti fra l’Unione e Israele al rispetto dei diritti umani.

Infine evidenziamo la crescente tendenza dell’accademia a coinvolgersi con il settore militare attraverso progetti di ricerca e finanziamenti per lo sviluppo di tecnologie belliche, comprese le sempre più diffuse collaborazioni con l’impresa produttrice di armamenti Leonardo S.p.a. e la Fondazione a essa collegata Leonardo Med-Or, così come le convenzioni quadro curriculari con la NATO. Come Paese la cui Costituzione ripudia la guerra, come lavoratori e lavoratrici della conoscenza, come studentesse e studenti, ci opponiamo a collaborare con istituzioni che contribuiscono alla repressione dei diritti umani, alla normalizzazione della corsa agli armamenti e del genocidio.

Una parte delle docenti e dei docenti dell’Università degli Studi di Salerno ha già aderito alle mobilitazioni, con relativo sciopero, del 23 e 24 febbraio 2024 e, insieme a una parte del mondo studentesco, sta continuando la mobilitazione, promuovendo un insieme di iniziative. Tra queste, un’assemblea pubblica che si terrà il giorno 10 aprile alle ore 12.00 in Piazza del Sapere presso il campus di Fisciano. L’invito alla partecipazione è rivolto a tutte le persone interessate a informarsi, dibattere e mobilitarsi.

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