Settembre, calci alle foglie morte e proiezioni nel futuro

È un mese che ci parla di noi, della nostra storia e dei nostri costumi: dalla breccia di Porta Pia all'armistizio firmato da Badoglio, alla tragedia delle Torri del World Trade Center, al viaggio in Sicilia di Freud. Un mese simbolo che ricorre nelle struggenti canzoni del secolo scorso (Battisti, Gagliardi)

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Lucio Battisti, autore della celebre canzone "29 settembre", brano cult del secolo scorso

Settembre è un mese particolare: “Septum” derivante dal latino, lo indica come il settimo mese dell’anno nel calendario romano. Quanti eventi sono accaduti nei settembre di un passato remoto e prossimo a noi? Nella storia italiana, il 20 settembre del 1870 i soldati guidati dal generale Cadorna, diedero il via alla breccia di Porta Pia, riuscendo ad annettere Roma al Regno d’Italia appena nato; mentre il 3 settembre del 1943, durante la seconda guerra mondiale, fu firmato l’armistizio, reso pubblico cinque giorni dopo dal generale Badoglio, che proclamò la fine dell’alleanza con la Germania nazista. Il proclama fu trasmesso alla radio e il 9 settembre gli angloamericani sbarcarono a Salerno per risalire verso il nord del Paese, pervasi da un audace ottimismo. Ma il contrattacco dell’armata tedesca li costrinse a dieci giorni di combattimenti  aspri e sanguinosi. Nella storia contemporanea americana, l’11 settembre del 2001 quattro aerei di linea furono dirottati da diciannove terroristi di al – Qaida, due dei quali fatti schiantare contro le Torri del World Trade Center, nella Manhattan di New York. Un terzo aereo venne dirottato contro il Pentagono, nella contea di Arlington in Virginia, mentre il quarto diretto verso Washington, pronto a colpire la Casa Bianca, precipitò in un campo della Pennsylvania a seguito dell’eroica rivolta dei passeggeri. Le Torri di 110 piani ciascuna, crollarono in poco più di un’ora e, tra scene apocalittiche riportate dai media mondiali, si piansero 2.997 vittime, oltre i 125 morti dell’attacco al Pentagono, di cui 70 civili e 55 militari. La distruzione del World Trade Center ebbe un impatto negativo anche sui mercati finanziari globali – Anno Zero – e Wall Street chiuse i battenti fino al 17 settembre. Interprete della grave ferita inferta alla civiltà occidentale, Oriana Fallaci pubblica “La rabbia e l’orgoglio”, il primo libro di una trilogia –  la versione ampliata di un articolo apparso sul Corriere della Sera il 29 settembre 2001 – che rompe il silenzio durato circa dieci anni dall’uscita di “Insciallah”. La Fallaci affronta la questione del terrorismo islamico che affonda le radici nel decadimento della società occidentale, e mentre recita il mantra “Tanto la gente non vuole ascoltare”, scrive: “Lo schianto degli aerei contro le Torri Gemelle è come il coltello che si infila in un panetto di burro.” Ma settembre non è solo battaglie, implosioni e sangue, piuttosto va considerato come un mese dall’animo controverso. Tagliente di speranze che dopo la stagione calda dei sogni prendono il volo, ha ispirato poeti, cantautori e grandi viaggiatori. Freud nel settembre del 1910 intraprende il viaggio in Sicilia, e Luigi Pirandello descrive “Settembre” in una poesia: “Le speranze se ne vanno come rondini a fine d’anno …” Poi si chiede, “Torneranno?” Lucio Battisti e Mogol, nel 1966, compongono “29 settembre”, storia di un adulterio che si consuma in quell’unico giorno, senza sensi di colpa e patimenti. La canzone affronta con naturalezza un tema scottante per l’epoca, in netto anticipo rispetto alla rivoluzione sessuale del ’68. Giuseppe Gagliardi , detto Peppino, canta un successo degli anni ’70, “Settembre”, la fine di un amore estivo i cui autori sono Roberto Murolo e Gaetano Amendola. E in tema di commedie romantiche, di Neil  Diamond è “September morn”: ciò che accadde in quella notte ritorna a vivere in una mattinata settembrina. Storie vissute o immaginate di abbandoni e di attese racchiuse nella memoria e sulla carta dei calendari che sfogliano. Ma settembre racconta di noi, di quanto siamo disposti , tra i calci alle foglie morte, a proiettarci nel divenire.

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