Salute mentale e integrazione: servono zattere per salvarci

Si apre a Caserta una feconda contaminazione tra saperi e conoscenze tra ars psichiatrica, reading, musica, danza

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Tra relitti e zattere si apre a Caserta una feconda contaminazione tra saperi e conoscenze tra ars psichiatrica, reading, musica, danza. Le zattere hanno da sempre espresso la metafora dell’esistenza umana, il passaggio, la transumanza dal naufragio al tentativo di ripartire con il proprio fardello delle vite passate, poche, uniche o molte. I luoghi dell’acqua sono emblema del viaggio, come a Venezia dove le Zattere costituiscono il limite meridionale della città e dove arrrivavano i tronchi di legno o il lago di Matese dove domenica partiranno le zattere dei tanti protagonisti dell’incontro casertano. Il fine è di parlare di salute mentale nelle sue tante interconnessioni calando la malattia nel contesto sociale che ci avvolge e ci opprime. Noi capiamo sempre meno tra guerre assurde, famiglie perfette che si fanno fuori in pochi minuti, disagi e imbarazzi del nostro mondo. Vogliamo disporre di un radar che ci segnali lo stigma della malattia mentale per evitare che le persone affette siano allontanate e rifiutate dalla comunità, senza che si abbia nemmeno la volontà di comprendere tale condizione.

Eppure, a soffrire di problemi di salute mentale in Italia sono circa 4 milioni di persone. Ridurre la discriminazione dovrebbe essere obiettivo non solo dell’individuo ma anche della comunità, così da migliorare la comprensione dei disturbi psichici e favorire una provvidenziale integrazione. In realtà, a salire sulle zattere dovremmo essere tutti noi con i nostri fardelli quotidiani.

Dal 27 al 29 Settembre presso Castello del Matese (CE), si svolgerà per la prima volta Zattere Fest organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale Ponti di vista, in collaborazione con TransverberA – pratiche artistiche per la promozione di legame sociale.
Il festival ha come obiettivo costruire o ricostruire legami sociali al fine di facilitare l’accesso a una riflessione sulla propria catastrofe personale e collettiva, attraverso un flusso di riflessioni e creazioni collettive anche con il coinvolgimento degli abitanti. Curarci della catastrofe connettendo salute mentale, aree interne e pratiche artistiche, sono queste le parole che meglio definiscono il tema del festival.

Tutti i partecipanti, di estrazione geografica, professionale e artistica diversa, saranno i superstiti della propria catastrofe e porteranno con sé l’oggetto simbolo che meglio la rappresenta; attraverso lo scambio generoso di questi frammenti sarà possibile costruire zattere comuni che permetterà di salvarci.

Il 27 e 28 Settembre mattina avranno luogo degli itinerari dialogici, organizzati con il supporto dell’Associazione Love Matese, durante i quali si succederanno confronti, incursioni artistiche e interventi degli ospiti. Successivamente i partecipanti faranno ritorno nella piazzetta di Castello, allestita e trasformata in un presidio artistico: qui ci sarà la restituzione collettiva dell’esperienza, prima che la musica inviti i corpi a rilassarsi e a danzare, accompagnati da performance musicali e dj set.

La domenica (29 Settembre) il punto ritrovo saranno le sponde del Lago del Matese dove i partecipanti faranno salpare la zattera simbolo dell’esperienza realizzata e vissuta. Trattandosi di un “numero zero”, ma anche per un’intenzione precisa degli organizzatori, il festival avrà un carattere aperto, sperimentale e minimalista. Come in un concerto jazz, lo spartito di partenza servirà da supporto per le improvvisazioni suscitate dall’interazione tra i partecipanti e con l’intera cittadinanza

Il festival si svolgerà grazie al prezioso supporto di:
Ass. Love Matese, Simepsi – Società Italiana Medicina Psichedelica, Foglia Tonda, collettivo Action 30, Proloco “Rocca Alta” – Castello del Matese, Coperativa Sociale Al di là dei sogni, APS Renarossa, Associazione Frantz Fanon, Living Theatre Europa, ARTiglieria, Protezione Civile
Con il patrocinio di: ASL Caserta e Comune di Castello del Matese

Ospiti
PAROLA
Alessandro Gelao, Filosofo, consigliere e co-fondatore SiMePsi.
Angelo Rotondo, Membro fondatore dell’Associazione Love Matese e del gruppo teatrale Margine Comunicante.
Antonio Montone, Presidente della pro loco Rocca Alta di Castello del Matese e direttore artistico UNPLI Caserta.
Claudia Orsini, Membro fondatore dell’Associazione Love Matese e del gruppo teatrale Margine Comunicante.
Enrico Tresca, Psichiatra e psicoterapeuta, responsabile della UOSM di Piedimonete Matese;
Enrico Viggiano, Psichiatra e psicoterapeuta, responsabile della UOCSM di Casoria (NA).
Eugenio Rossi, Specializzando in psichiatria, segretario generale SiMePsi.
Gaetano De Mattia, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Caserta.
Guelfo Margherita, Docente universitario di Psichiatria, già primario ospedaliero. Psicoanalista SPI-IPA e didatta dell’Istituto Italiano di Psicoanalisi di Gruppo, fondatore del T.I.R.A.M.I.S.U. (Team Italiano di Ricerca sulle Attività Mentali degli Insiemi Sistemici Umani).
Luca di Lello, Professore di lettere, socio della Fondazione San Bonaventura, attivista.
Marianna Nenni, Fisioterapista, studentessa di Stati Non Ordinari di Coscienza, specializzata in Medicina Osteopatica.
Paolo Apolito, Già professore di Antropologia culturale all’Università Roma Tre e Salerno, “antropologo a domicilio”.
Piergiuseppe Francione, ArtAttore, autore, regista e attivista per il bene comune.
Pierluigi Reveglia, Ricercatore Post Doc presso il dipartimento di Medicina dell’Università di Foggia, Animatore Culturale.
Pietro Scurti, Psicologo psicoterapeuta presso Ser.D dell’Asl Napoli 2 Nord, didatta dell’ITER, presidente del comitato tecnico scientifico SIPAD Campania.
Roberto Beneduce, Antropologo e psichiatra, docente di Antropologia medica e psicologica e Antropologia del corpo e della violenza (Università di Torino), ha fondato il Centro Frantz Fanon.
Simmaco Perillo, Assistente sociale e Presidente della Cooperativa Al di là dei Sogni (CE)
Simona Taliani, Antropologa e psicologa, insegna all’Università L’Orientale di Napoli, membro fondatore Associazione Frantz Fanon

ARTE
Alessandro Fiorin Damiani, Melonauta, Musicoterapista e Tarologo, co-fondatore del movimento artistico DENSO.
Andrea Perrottelli, Musicoterapista.
Andrea Tartaglia, Chitarrista, cantante, compositore ed arrangiatore, cantautore e musicista polivalente.
Antonio Capone, Attore, membro del living Theatre gruppo Napoli.
Caterina Modafferi, Attrice, mimo-attrice e formatrice, esperta della commedia dell’arte
Chiara Mirta Buono, Ernomusicologa, Violista.
Daniele Mango, Cantante e performer.
Edoardo Caporusso, Dj, psichiatra e psicoterapeuta.
Eliana Conte, Artista e mosaicista.
Eros Burimi, Ricercatore musicale indipendente, fondatore del progetto DROVE.
Gaia Altucci, Attrice e performer con ARTiglieria.
Gary Brackett, Direttore del Living Theatre Europe.
Marco Izzi, Chitarrista.
Paola Mariana Cabrera, Maestra di tango.
Piergiuseppe Francione, Attore.
Roberto Ormanni, Cantautore e compositore, dottorando in cinema documentario all’Università IUAV di Venezia.

Gerardo Coppola

È stato nella carriera direttiva prima e in quella dirigenziale poi di Banca d’Italia, occupandosi delle funzioni istituzionali in campo bancario e finanziario. Oggi è scrittore, saggista e giornalista e segue numerose iniziative a carattere divulgativo e comunicativo. Nel 2017 ha fondato il blog www.economiaefinazaverde.it

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