Una trentina di anni fa era in voga una battuta poco felice che diceva: “Per andare a Matera è facile, basta avere un paracadute”. Era un modo come un altro per significare che quella meravigliosa città del nostro Sud, famosa per i Sassi e per il Pane, fosse impervia da raggiungere e lontana da tutto.
E benché in quegli anni ‘90 a Matera ci fosse già un esempio nel marketing e nella comunicazione di uno dei gruppi più importanti d’Italia -la Natuzzi Divani spa-, nel ’93 fummo coinvolti in tre Agenzie pubblicitarie, una di Milano, una di Roma e noi Campani, con delle richieste davvero strabilianti dal punto di vista del marketing: un assessore voleva un piano di rilancio territoriale a livello nazionale per la favolosa cifra di 10 milioni di Lire… non aveva contezza del mercato pubblicitario e del costo delle attività che si sarebbero dovuto mettere in campo, pensò che 10 milioni di lire fossero più che sufficienti per una promozione “Forte, come quella che fanno in Costiera Romagnola”.
Altri tempi, lui era fuori contesto ma per noi quello era un periodo d’oro, i budget delle aziende private erano grandi, il mercato della pubblicità con le TV di Berlusconi era esploso e di lavoro in giro ce n’era tanto e molto pagante: tutti volevano fare la pubblicità…
La legge di mercato fece desistere tutti noi.
Andando via però, e lasciando l’assessore alle sue elucubrazioni, mi permisi di consigliargli di offrire alle società di produzioni cinematografiche vitto, alloggio e i Sassi di Matera come sfondo e location per film… forse era il caso di ripetere l’esperienza di Pasolini del 1964 con “il Vangelo secondo Matteo”, in quel ’93 non avrebbe avuto un risultato isolato come allora, ma maggiore a livello mediatico… ora c’erano le TV private!
Vi risparmio la competente risposta che mi diede l’assessore, dal quale ebbi una delle più sgangherate e onanistiche lezioni di Bricomarketing.
Fortunatamente nel 2004 ci pensò Mel Gibson con “The Passion”, film di successo mondiale girato per moltissime scene proprio nei Sassi… un po’ crudo in verità nella scena della flagellazione del Cristo ma con la genialità di averlo doppiato in latino, aramaico ed ebraico e poi sottotitolato…
Fu proprio questo film a dare a Matera una visibilità e notorietà mondiale per il territorio, non solo per le location particolari e possibili, ma anche dal punto di vista intellettuale e culturale di un’area che fino ad allora aveva pochi aficionados e solo tra la gente di cultura.
Matera deve anche a questo film se nel 2019, con il motto “Open Future”, si è guadagnata il titolo di Capitale europea della cultura; ma sappiamo che le singole genialate o le fortune episodiche non portano grande sviluppo e certamente non duraturo, tanto è vero che anche il buon film di Rocco Papaleo del 2010 “Basilicata coast to coast” non è che abbia smosso granché, certo dal punto di vista turistico è stato sempre un bene… ma il vero colpo d’ingegno, il vero Strike al bowling è stata la serie “Imma Tataranni, Sostituto Procuratore” lanciato proprio nel 2019 e continua ancora.
Questa serie di successo va analizzata nei minimi particolari, al di là del 93% di gradimento fin dalla prima puntata: ha degli elementi di appiglio grandissimi per il marketing territoriale.
Per il territorio è andata ben oltre “Montalbano” per la Sicilia o “Don Matteo” per Spoleto: il linguaggio della Tataranni, le sue nevrosi, quel carattere impossibile, la cucina e il suo ferro da stiro agitato in aria, sono immersi totalmente nelle strade di Matera, nei vicoli, tra i palazzi settecenteschi e non solo nei Sassi -meravigliosi, ci mancherebbe!- ma l’autenticità del personaggio si insinua in Matera come nient’altro.
Certo nel ’93 non immaginavo certo una fiction parlando con quell’assessore, ma di certo chi ha favorito e rischiato facendo nascere Imma Tataranni in Matera ha rafforzato il marketing turistico di tutta una Regione, lo dicono le prenotazioni e gli indici di gradimento turistico: oggi a Matera e in Basilicata non si va più a vedere solo i Sassi ma anche i luoghi dove il Sostituto opera, dove prende il caffè, è l’occasione di una vacanza a curiosare tra i set della fiction che ha come protagonista uno dei personaggi più amati della televisione. Non solo turismo, però: come è successo a Napoli nel 1996 con “Un posto al sole” -che continua con migliaia e migliaia di puntate (sono oltre 6300!)- dando vita ad un Centro di Produzione che ormai lavora tutto l’anno, così a Matera nasce il CSC, il Centro Sperimentale di Cinematografia.
E la filmografia -o la Fiction, se vi piace- si sposta ancora più a Sud: “Sono Imma Tataranni, Sostituto Procuratore”.