Ci sono regole e buone prassi che non passano mai di moda. Neppure nell’era dello smartworking, delle notizie in tempo reale, del lavoro precario e dei social media. E così un fatto di “nera”, risolto anche grazie all’intervento di un giornalista che prova a fare il suo mestiere, diventa un caso mediatico e letterario: ne nasce un libro che, narrando la storia di una giovane donna trucidata, prova a diventare anche un manuale di giornalismo investigativo dell’era contemporanea.
Il caso di cronaca risale a poco meno di due anni fa, il libro è andato in stampa a processo ancora in corso: nel marzo 2022 viene ritrovato nel bresciano il corpo di una donna uccisa, fatta a pezzi e chiusa in sacchi dell’immondizia. Difficile risalire alla sua identità. Ma il giornalista Andrea Tortelli – direttore di Bsnews.it, una testata giornalistica on line della zona – riesce a chattare con l’assassino e a consegnare tutta la documentazione alle forze dell’ordine. Tortelli incarna le caratteristiche di un quarantenne che oggi lavora nel (precario) mondo dell’informazione: direttore di una testata giornalistica on line, consuma virtualmente le suole delle scarpe con smartphone e pc in smartworking, con la vita privata che inevitabilmente si intreccia a più riprese con quella professionale.
Ma cosa fa di preciso Tortelli, che per questo ha ricevuto anche il Premio Vergani? Riceve una soffiata sulla presunta identità del cadavere fatto a pezzi ritrovato nel bresciano e si mette a scavare, come farebbe ogni buon giornalista. Cambia l’ambientazione: oggi si cerca a fondo principalmente sui social e on line. Tortelli incrocia foto, testimonianze, video: grazie ai social e alle numerose foto che tutti postiamo on line riesce a risalire all’identità della vittima. Scopre così che il corpo appartiene a Carol Maltesi, nota come Charlotte Angie, una mamma di 26 anni, ex commessa, attrice dedita al mondo dell’hard. Si procura il suo numero di cellulare e prova a contattarla: gli arrivano risposte via WhatsApp ma, di fronte alla richiesta di sentirsi telefonicamente, c’è sempre un silenzio come risposta. Tortelli si insospettisce, capisce di aver chattato con l’assassino – Andrea Fontana, amico, amante e manager della donna – e consegna tutto nelle mani degli inquirenti.
Tutto accade grazie alle nuove tecnologie: il giornalista non esce mai di casa se non per consegnare il plico alle forze dell’ordine e ogni tipo di verifica è effettuata con i nuovi mezzi di comunicazione.
Tra le righe di un testo – che a qualcuno potrebbe sembrare autocelebrativo e prematuro o la semplice narrazione dell’ennesimo femminicidio – c’è uno spunto per riflettere su come la società iperconnessa non abbia cancellato la solitudine (Charlotte aveva 30mila follower ma nessuno ne aveva denunciato la scomparsa), sui pericoli (il carnefice che manda messaggi e chatta con l’identità della vittima) e sulle opportunità delle nuove tecnologie. Di fondo resta una inconfutabile verità: la tecnologia ha stravolto completamente questo mestiere che, se non si snatura e impara ad accettare e a cogliere le opportunità offerte dalle nuove sfide, sarà ancora e a lungo in buona salute.
[Andrea Tortelli, Sulla tua pelle. Il caso di Carol Maltesi, Giunti]