La luna vista da Alessia Martegiani

Il nuovo disco della singer abruzzese regala un senso di intimità: registrato live nella sua abitazione, racconta storie che parlano di mondi e memorie possibili, di luoghi per nascondersi e rinascere.

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Alessia Martegiani, una delle voci più originali e interessanti del panorama jazzistico italiano, è singer abruzzese tra le più richieste e apprezzate a livello internazionale. Approfondisce a lungo la musica contemporanea e in particolare i ritmi e le sonorità latino-americane e afro-americane, effettuando tournée in Brasile, dove collabora con importanti musicisti e si produce in esperienze live e in studio.
Si appassiona presto delle canzoni dei grandi autori brasiliani studiandone i ritmi e le sonorità, perfezionando la conoscenza del repertorio bossa nova e samba cançao. È in Brasile nel 2000, per diversi mesi, collaborando con musicisti brasiliani, Franklin Nogvaes, Jorge Lima, Rachel Cabral, in studi di registrazione e live. Studia all’Accademia Musicale Pescarese, DAMS di Bologna, solo per citarne alcuni. Studia tecnica vocale con Diana Torto, Beatrice Sarti e Antonio Juvarra. Solista nell’Orchestra Contemporanea del Conservatorio di Teramo diretta da Toni Fidanza e nella Big Band Rolli’s Stone di Maurizio Rolli. Collabora da dieci anni con Maurizio Di Fulvio con il quale canta in numerosi festival e rassegne concertistiche in Italia, Francia, Spagna, Germania. Dal novembre 2014 ha un progetto stabile con il polistrumentista (flauto, chitarra e pianoforte) Nicola Stilo col quale si esibisce in vari club e festival jazz, tra i quali il prestigioso jazz club Montmartre di Copenaghen. È stata ospite dell’Associazione Anton Stadler nell’ambito de “I tramonti di Porto Flavia” e ‘ARTango&jazz Festival’. Durante il suo percorso si dedica all’improvvisazione jazz con J. Clayton, J. Taylor, A. Jackson e si è laureata all’Università DAMS di Bologna.

Il nuovo lavoro discografico

È uscito qualche giorno fa, su tutte le piattaforme digitali, il nuovo album della cantante: ‘La luna vista dalla luna’ lavoro pubblicato per l’etichetta ‘MusiCab – Musical Production’, il disco è composto da dieci brani originali presentando molteplici sonorità. Seppur contaminate da diversi generi musicali, le i brani mantengono una precisa coerenza stilistica, sia nel sound acustico sia in quello processato con effetti timbrici e di editing. Le dieci tracce, alla cui realizzazione hanno collaborato musicisti di primo piano della scena nazionale quali Massimiliano Coclite (pianoforte e cori), Fabrizio Mandolini (sassofono tenore, contralto e soprano), Pietro Pancella (contrabbasso, basso elettrico, elettronica), Bruno Marcozzi (batteria e percussioni) e Ivan D’Antonio (cori e sound engineer), sono supportate da sfondi sonori improvvisati che, in alcuni momenti, rimandano alla ricerca del free jazz. Altre volte, invece, le influenze compositive sono riconducibili al mood francese, alla bossanova e allo choro, ma non mancano neppure momenti estemporanei dove la ricerca del suono, del fraseggio e dello spazio viaggia nella direzione di una musica, per così dire, ancestrale. ‘La luna vista dalla luna’ è un album dalle sonorità calde e morbide, ma presenta anche momenti in cui l’energia si propaga attraverso la tensione ritmica e la ricerca del dialogo tra la voce di Alessia Martegiani e quelle di tutti gli strumenti, intente a disegnare trame melodico-armoniche che proiettano verso una musica inclusiva e partecipata. Alessia Martegiani vanta collaborazioni con jazzisti del calibro di Massimo Manzi, Luca Bulgarelli, Paolo Di Sabatino, Fabrizio Bosso, Nicola Angelucci, Aldo Vigorito, Marco Siniscalco, Stefano Cantini, Max Ionata, Roberto Taufic, Nicola Stilo, Maurizio Di Fulvio e Maurizio Rolli, si è avvicinata giovanissima alla musica, studiando pianoforte, canto e poi improvvisazione jazz. Si è appassionata presto alle canzoni dei grandi autori brasiliani, studiandone i ritmi e le sonorità e perfezionando sul campo la conoscenza del repertorio bossanova e samba cançao: in Brasile, infatti, ha collaborato con importanti musicisti (tra cui Jaques Morelenbaum, Yamandu Costa, Lula Galvão e Rafael Barata).

Descrizione del disco

L’artista descrive così il nuovo lavoro discografico, registrato live nella sua abitazione: «Il progetto nasce come tentativo di superare una fase di forzata solitudine, dovuta al lockdown, addii e perdite. In quel periodo ho ripreso in mano, con rinnovata partecipazione emotiva, “Le cosmicomiche” di Italo Calvino e ho cominciato a scrivere musica che risuonasse in me come i racconti che stavo leggendo. Ho voluto così raccontare storie che parlassero di mondi e memorie possibili, di luoghi per nascondersi e rinascere. Ho deciso di registrare tutto a casa mia per godere della giusta intimità e per restare ancorati ad un senso di autenticità, non avendo la possibilità di ritoccare, risuonare e rieditare».

Il lavoro si apre con ‘Notturno Intro’, che segna la fine di una fase della vita, la gioventù, e il cammino cieco verso qualcosa di sconosciuto, che spaventa e intriga allo stesso tempo. ‘La notte dopo’, il secondo brano, è una riflessione sui ricordi e sulla loro natura instabile e cangiante. Segue ‘Andromeda’ che è uno choro sbilenco e claudicante, una sorta di sfida alle regole dell’equilibrio. La quarta traccia si intitola ‘Resta solo acqua’: gli elementi naturali sono gli unici protagonisti della vita del cosmo e l’esistenza umana è solo un semplice tassello di un disegno immenso e per noi incomprensibile. In ‘Vuggevise’, sogno ispirato dal lutto dell’autrice per la perdita del padre, si mescolano scenari familiari e stranianti nell’idea che un giorno tutti ci rivedremo altrove, mentre la title track dell’album, ‘La luna vista dalla luna’ e sesto brano, è un visionario viaggio sulla luna prima dell’avvento della gravità. Seguono ‘Orione’, il primo brano strumentale dell’album, che è una richiesta di leggerezza … ed ‘Il tempo è fermo’, in cui l’autrice si immagina su un aereo, di notte, in volo sopra una città illuminata, e blocca lo scorrere del tempo con la mente per dominare l’inquietudine. Chiudono l’album, gli ultimi due brani che sono ‘Terra’, rielaborazione di un altro racconto delle ‘Cosmicomiche’ ed infine ‘Notturno Outro’, in cui il mistero del viaggio dell’uomo si compie, le domande si sciolgono e le risposte perdono senso nella pacificazione del sogno e della speranza.

 

Antonino Ianniello

Nasce con una spiccata passione per la musica. Si laurea in lettere moderne indirizzando la scrittura verso il giornalismo, percorre in maniera sempre più approfonditamente e competente le strade della critica musicale, pubblicando numerosi articoli su jazzisti contemporanei e prediligendo, spesso, giovani talenti emergenti. Ama seguire il jazz, blues e fusion e contaminazioni.

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