La cultura della legalità contro le nuove povertà

RQ promuove, d'intesa con la Fondazione Banco di Napoli, un osservatorio di informazione e comunicazione sui temi caldi dell'integrazione, dell'immigrazione e dell'accoglienza

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Non è mai troppo tardi per monitorare, informare e comunicare su temi caldi come la cultura della legalità, l’accoglienza,  l’integrazione sociale dei migranti e delle cosiddette fasce deboli della popolazione. È per questo motivo che il magazine Resistenze Quotidiane (RQ), con il prezioso avallo della Fondazione Banco di Napoli, e con una serie di partnership che saranno pubblicizzate in corso d’opera, dà il via a una sezione interamente dedicata al tema.

Si parte dal nome: “Non è mai troppo tardi”, proprio come il programma televisivo degli anni Sessanta che diede un impulso fondamentale all’alfabetizzazione degli italiani. Un nome per rimarcare il ruolo sociale che riveste  oggi l’informazione nel nostro Paese: le fake news appaiono sempre più diffuse quando parliamo di integrazione, immigrazione e accoglienza. La cattiva informazione (o anche quella manipolata) spesso porta a toni gridati e a una marcata difficoltà a bilanciare l’aspetto umano delle storie con la necessità di una informazione corretta e obiettiva.

RQ si propone come piccolo osservatorio di storie da raccontare per riportare i temi al centro dell’agenda mediatica, in un contesto in cui spesso ci si concentra sulla cosiddetta “devianza sociale” senza andare a monte dei problemi e senza illustrarli.

L’attenzione si concentrerà principalmente sulla cultura della legalità come baluardo contro l’esclusione, la marginalità e il disagio sociale. Educazione alla legalità significa, infatti, educare al rispetto della dignità delle persone, con la consapevolezza di diritti e doveri, con l’acquisizione di nuove conoscenze e interiorizzazione di valori che sono alla base della convivenza civile. Parlare di cultura della legalità aiuta a favorire atteggiamenti di solidarietà  e di responsabilità che puntano a escludere violenza ed emarginazione.

Il presupposto è indagare e informare sulle strategie che mirano alla partecipazione e al coinvolgimento di tutti in una comunità, mettendo al centro il valore di ogni individuo e garantendo a ognuno il diritto a far parte di una comunità. Siamo sempre più abituati a sentir parlare di “nuove povertà” ma spesso tralasciamo che non si tratta solo di una condizione dovuta solo ed esclusivamente alla mancanza di risorse economiche; anzi, spesso la nuova povertà è associata all’isolamento sociale, alla difficoltà di accesso ai servizi essenziali (pensiamo alla sanità e all’istruzione), alle dipendenze e alla precarietà in ambito lavorativo. Insomma, tanti ambiti da esplorare per informare su un tema sempre più sentito. Ecco perché nasce una sezione interamente dedicata a “Non è mai troppo tardi”, che si articolerà in una serie di approfondimenti, in convegni dedicati ai temi dell’interculturalità, alla cultura dell’integrazione e dell’ospitalità (il primo si svolgerà a Salerno nel mese di settembre) , in un dibattito costante sul web che coinvolgerà esperti, docenti e semplici cittadini, e con la realizzazione di prodotti multimediali e cartacei che possano lasciare una traccia del lavoro svolto. Con la consapevolezza che l’integrazione formale – e pensiamo alle diverse classi sociali, ai migranti, ai disabili, alle donne… – spesso non è anche sostanziale e viceversa.

 

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