La comunicazione subliminale è una forma di comunicazione che trasmette messaggi al subconscio del destinatario per indirizzare le sue scelte senza che questi ne sia consapevole. Questa manipolazione -dice qualche guru- avviene tramite il contenuto visivo o il contenuto audio della comunicazione stessa ed incide sulla coscienza inattiva.
Confesso di essere stato sempre un po’ scettico al riguardo, per questo anni fa partecipai ad un test collettivo sulla comunicazione subliminale; si preannunciava intrigante ma poi non lo fu nei fatti. Certo qualche partecipante al test disse di essersi sentito indirizzato a fare o non fare qualcosa, ma sappiamo che in un gruppo c’è sempre qualcuno che spergiura di essere in contatto con l’Aldilà, vedere madonne e cose simili… di contro la maggior parte dei trenta partecipanti, riempiendo un modulo di controllo e con azioni, nella tavola rotonda successiva si dimostrò non condizionato a chiedere un thè al rosmarino tra le varie bevande offerte, di non sentirsi attratto da una certa marca di sigarette tra le altre offerte e di non essersi interessato a quella strana macchina cinese indotta dalla sperimentazione.
Nonostante ci sia un largo agnosticismo nei confronti dei condizionamenti subliminali, ora ci stanno riprovando con l’A.I. perché è un campo tutto da esplorare, un campo relativamente nuovo e -dicono- promettente, ma la sua etica è ancora dibattuta. Alcuni sostengono che la comunicazione subliminale può essere utilizzata per manipolare le persone in modo inaccettabile, altri sostengono che può essere utilizzata per scopi positivi, come la promozione della salute o la sicurezza, io mantengo la mente aperta e attendo con fiducia riscontri galileiani sul subliminale, ripetibili e sotto riscontro scientifico; al momento, sono convinto che sia nella comunicazione commerciale che in quella politica la ripetitività di un concetto nodale o di un assioma -anche se non in linea con la morale comune- sia molto più condizionante.
Credo però ai piccoli segni che direi celati, nascosti anziché subliminali; piccole note dissimulate nei segni grafici e veicolati nella comunicazione per allargare e completare il senso della stessa; alcuni sono solo divertissement grafici o creativi, ma hanno il loro perché, per esempio:
1. Amazon
Se ci vogliamo sforzare a trovare qualcosa di subliminale dobbiamo guardare meglio il logo; nasconde un messaggio un po’ complesso: la freccia nella parte inferiore, sotto le prime 4 lettere, unisce due lettere, la A e la Z. Potrebbe essere un modo per suggerire al cliente che nel negozio virtuale, si trova di tutto dalla A alla Z. Il caso del logo di Amazon è uno dei più studiati e meglio realizzati. La chiarezza grafica del logo fa sì che l’utente non noti questa finezza comunicazionale ma c’è, e una volta notato è impossibile dimenticarlo.
2. Coca cola
È l’azienda-nazione del secolo XX, pervasiva ed ambigua come uno Stato sudamericano dello scorso secolo e che ciclicamente genera controversie commerciali e politiche. Da sempre c’è chi dice che la sua bottiglia ha una forma di donna, invitando al sesso, chi giura che agli inizi di tutto la cocaina c’era e come! Ma non è questo il motivo della mia citazione: nel film ‘Il signore degli anelli’, quando il personaggio interpretato da Elijah Wood prende l’anello si può notare un’iscrizione sull’esterno, tra le lettere, quasi totalmente illeggibili, si può notare abbastanza chiaramente la parola Coca Cola.
Pubblicità subliminale? Bufala postuma inventata da qualche autore o produttore? Chissà! L’unica cosa certa è che a memoria non si è mai registrato, dopo la proiezione del film, un assalto di spettatori assatanati ai bar dei cinematografi per reclamare ad ogni costo una Coca.
3. Marlboro
Marchio celebre della Philip Morris International Inc., altra azienda-nazione del secolo scorso, ha avuto una vita piuttosto travagliata la sua pubblicità subliminale; la Marlboro, sponsor storico della Ferrari sin dal 1993. La Formula 1 non ha una normativa specifica sulla pubblicità delle scuderie, quindi queste devono rispettare la legislazione di ogni paese in cui si corre, per basare la vestizione delle auto. Dati i limiti imposti alla pubblicità su tabacco e alcool in Europa, Marlboro è riuscita ad essere presente sull’auto più rappresentativa, la Ferrari, in diversi modi: tra gli anni ’90 e il 2000 Marlboro ha scelto di inserire un solo frammento del proprio logo sulla monoposto, sostituito, dopo il 2000, da un codice a barre che lasciava intuire il logo del brand. Ma dal 2010 il codice a barre è stato considerato anch’esso un messaggio subliminale e la Ferrari ha deciso di inserire il proprio logo al posto di quest’elemento ma, mantenendo sempre uno stile grafico che riportasse alla Marlboro.
4. Coca Cola v/s Pepsi
Qualche autore passa questa botta e risposta tra aziende per subliminale, non ne sono convinto; di certo è divertente, intelligente, pensata e con messaggi molto chiari che le due aziende rivali si trasmettono con la stessa immagine ma con significati totalmente opposti: nella prima Pepsi vuole far passare il messaggio secondo cui ad Halloween la gente si spaventerebbe di una lattina mascherata da Coca Cola. Nella seconda immagine Coca Cola usa la medesima immagine e risponde che chiunque travestendosi da Coca Cola diventa un eroe, perfino Pepsi. Intelligenza pura!
In tal senso potremmo continuare all’infinito, con altri esempi classici come:
Apple: Il logo palesa chiaramente l’immagine di una mela morsa che vorrebbe simboleggiare la ribellione, come voglia di conoscenza e d’intelligenza, come fu quella di Eva nel Paradiso terrestre.
FedEx: Il logo contiene una freccia nascosta nello spazio negativo tra le lettere “E” e “X”, che alluderebbe alla velocità e la precisione delle consegne.
Playboy: Il logo rappresenta un coniglio che indossa un papillon, entrambi simboli sessuali.
Carrefour: il logo contiene due frecce che indicano due direzioni opposte e che darebbero l’idea di un incrocio, che poi è il significato stesso del logo: messa così a me sembra più un ingorgo.
Eighty20: il logo contiene un messaggio nascosto in codice binario.
Ma manco a dirlo anche l’efficacia dei segni nei loghi è oggetto di dibattito se possano essere o no subliminali. Alcuni studi attestano che questi segni potrebbero influenzare le percezioni delle persone, altri invece concludono all’opposto che l’impatto di questi segni è addirittura nullo… Mah!
La subliminalità rimane per ora una teoria interessante ed intrigante, niente di più; non ci resta che attendere con fiducia che Galileo con il contributo dell’A.I. la rendano scienza, prima o poi.