Edoardo Bennato sarà ospite dell’Università degli studi di Salerno. Il Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione e l’Osservatorio sulla Promozione del Benessere diretto dal prof. Mauro Cozzolino hanno organizzato l’incontro “In “Cammino con Edoardo Bennato: Musica, Arte e Impegno Geopolitico”. L’evento avrà luogo mercoledì 25 ottobre 2023, dalle ore 14.00 alle ore 17.30, nell’Aula Magna “Vincenzo Buonocore” dell’Edificio A2, situato nel campus di Fisciano. Si tratta di una delle tappe del processo di apertura dell’area disciplinare al mondo delle arti e della cultura; un momento di riflessione, di esperienza emozionale, come illustra il professore Cozzolino nell’intervista che segue.
«Gli studenti in questo momento hanno bisogno di fare anche esperienze che abbiano un carattere più emozionale». Anche per questo il Dipartimento di Scienze umane, filosofiche e della formazione dell’Università di Salerno, assieme all’Osservatorio sulla promozione del benessere, punta a organizzare incontri per stimolare le competenze emotive degli allievi. Ne è un convinto sostenitore il professore Mauro Cozzolino, docente di Psicologia clinica e presidente del Consiglio didattico di Scienze della Formazione per l’inclusione e il benessere e direttore dell’Osservatorio sulla promozione del benessere, nato all’Unisa da un paio di anni.
Professore, perché per gli studenti oggi non bastano le lezioni e c’è bisogno di esperienze emozionali?
Viviamo in una società prevalentemente tecnologica, in cui tutto è centrato sulla dimensione cognitiva: i nostri bambini, lo sappiamo, sono fin da piccolissimi super capaci di gestire le tecnologie; ma si tratta di competenze che riguardano solo l’emisfero sinistro. Il grande progresso comporta anche questo: in termini di sviluppo del potenziale c’è una grande crescita dell’emisfero sinistro e un impoverimento di quello destro, quello che regola le emozioni, le relazioni e la creatività.
Gli effetti preoccupano?
Ce ne rendiamo conto con l’aggressività verbale, con quella fisica, con la difficoltà ad accettare le regole, con la frustrazione, il problema del rispetto per gli altri: sono tutte cose che sono regolate dall’emisfero destro che va coltivato e per cui bisogna lavorare affinché tutto vada per il verso giusto.
Ed è così che l’università si apre al mondo delle arti e al confronto.
Sì, così abbiamo iniziato a pensare di arricchire l’offerta formativa di base con eventi che abbiano più una portata esperenziale, con una valenza emotiva. D’altronde, noi pensiamo che purtroppo oggi i nostri studenti non hanno enormi opportunità di fare esperienze emozionali. Parliamo spesso di povertà educative, ma un discorso simile va fatto anche con le emozioni.
Potremmo parlare di povertà emozionali…
Ecco, questo è un problema attuale per la nostra società. E allora perché non fare qualcosa? Noi abbiamo pensato di offrire delle opportunità, che poi significa incrementare e promuovere le competenze emozionali dei giovani: si tratta di un elemento correlato al benessere. E quali sono le modalità più immediate, profonde e significative da offrire? Le arti, la musica, la pittura, la poesia… Ovviamente tutto questo è possibile grazie al lavoro del Disuff, della direttrice e della governance che sostengono queste iniziative: il nostro è un lavoro di squadra, di rete, che può fare la differenza.
Cosa c’è da aspettarsi da queste “aperture” al mondo esterno?
Bennato sarà all’Università mercoledì: è sempre stato un cantautore divergente, non lineare… Edoardo tocca temi di particolare rilevanza per i nostri giovani. Poi le sue ultime opere hanno un valore straordinario, con messaggi di grande impatto sociale. Ci aspettiamo, dunque, che l’incontro con lui scuota, perturbi, generi sentimenti controversi: questo è l’elemento significativo e arricchente. Di questo abbiamo bisogno: gli studenti non devono restare indifferenti rispetto a questioni che li toccano da vicino. Noi vogliamo dimostrare che anche in territori difficili, anche partendo da condizioni apparentemente di svantaggio, c’è chi ha la forza di rompere gli schemi e le aspettative negative. Ed è un bel messaggio da lanciare specialmente adesso, visto che questa settimana (lunedì, nda) anche Salerno avrà i suoi primi laureati in Psicologia.