Chiulli esplora le infinite possibilità espressive del jazz

Il chitarrista diciassettenne è un sideman molto ricercato, capace di creare una solida base ritmica senza mai essere invadente, e al contempo di esplorare suoni e timbri più astratti quando si trova in un contesto più sperimentale

Tempo di lettura 4 minuti

Leonardo Chiulli, giovane chitarrista di 17 anni, frequenta il secondo anno accademico del conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara. Ovviamente parliamo di un artista che si distingue per la sua versatilità e la sua capacità di attraversare generi musicali diversi pur mantenendo sempre un alto livello di qualità artistica. La sua carriera è una testimonianza di un impegno costante nella ricerca e nell’innovazione musicale e viene apprezzato sia per la sua tecnica che per la sua sensibilità musicale.

Il percorso musicale del giovanissimo musicista lo ha visto assicurarsi importanti concorsi nazionali e internazionali, come il premio ‘Giulio Rospigliosi’, documentando così il suo talento e la sua dedizione alla musica. A diciassette anni presenta il suo primo lavoro: ‘On the road’ … che non è soltanto un disco ma anche un invito a sognare, a lasciarsi ispirare e a scoprire, per costruire un futuro ricco di creatività.

L’abruzzese è appassionato sia di musica classica che di jazz distinguendosi per la sua capacità interpretativa e per la sua tecnica impeccabile. Oltre agli studi accademici, tiene lezioni private a numerosi studenti abruzzesi e per il resto d’Italia sfruttando lezioni online. La sua attività concertistica è molto attiva e variegata, considerando la sua giovane età. Chiulli, da emergente, si distingue per la sua passione ed ha il futuro già segnato: diventare un leader e chitarrista apprezzato. Con il suo eclettismo e la sua versatilità, è certamente destinato a diventare una star.

La carriera del giovanissimo chitarrista è caratterizzata da un ampio spettro di esperienze artistiche e collaborazioni con numerosi musicisti di spicco, non solo in Italia, ma anche all’estero. La sua musica incorpora una vasta gamma di complesse progressioni, spesso utilizzando forme di accordi insolite in modo astratto basato sulla sua percezione delle ‘scale di accordi’ e ritmici assoli improvvisati, spesso attraverso centri tonali mutevoli. Leonardo, che ha iniziato il suo cammino musicale a soli 9 anni, ci offre un’opportunità unica: quella di riscoprire il jazz attraverso gli occhi freschi di un giovane artista, che ha saputo mescolare tradizione e innovazione, creando un linguaggio personale e autentico. Il jazz, considerato spesso una forma d’arte per pochi, trova qui una voce nuova e coinvolgente, capace di risuonare in modo profondo con le esperienze di vita delle nuove generazioni.

Formazione

La sua formazione accademica gli ha permesso di sviluppare una tecnica raffinata che gli consente di destreggiarsi in vari generi musicali con grande poliedricità. Tuttavia, oltre alla formazione tradizionale, Chiulli ha anche esplorato il campo dell’improvvisazione e del jazz. La sua apertura a diversi stili musicali e la sua curiosità intellettuale lo hanno portato a entrare in contatto con alcuni dei migliori musicisti della scena jazz internazionale.

Carriera e collaborazioni

Chiulli ha suonato in numerosi contesti musicali (non per ultimo con il contrabbassista Bruno Graziosi, del quale abbiamo parlato nelle scorse occasioni) esibendosi in importanti festival, club e sale da concerto in Italia e all’estero. La sua carriera si distingue per la collaborazione con artisti di fama, sia nel campo del jazz che in ambito classico e contemporaneo. La sua capacità di integrarsi perfettamente in progetti collettivi e di portare un contributo originale ha fatto di lui un elemento fondamentale in molte formazioni e progetti musicali.

Progetti musicali

Leonardo Chiulli è anche attivo in formazioni più ampie e in contesti di improvvisazione libera. Le sue sperimentazioni musicali lo portano a esplorare la fusione di elementi tradizionali e contemporanei, unendo la ricerca timbrica a un linguaggio musicale ricco di sfumature. Chiulli è anche impegnato in attività didattiche, condividendo la sua esperienza con i giovani musicisti. Il suo approccio pedagogico si concentra sull’importanza della tecnica e della creatività, e insegna come navigare nel vasto panorama musicale contemporaneo.

Musica e stile

La chitarra di Chiulli è spesso caratterizzata da un suono ricco e caldo, che riesce a fondersi perfettamente con gli altri strumenti in qualsiasi formazione. La sua tecnica e sensibilità lo rendono un sideman molto ricercato, capace di creare una solida base ritmica senza mai essere invadente, e al contempo di esplorare suoni e timbri più astratti quando si trova in un contesto più sperimentale. Inoltre, Chiulli è noto per la sua capacità di improvvisare, un aspetto che si manifesta chiaramente nelle sue performance dal vivo, dove il suo strumento a sei corde si intreccia con il linguaggio improvvisativo in modo fluido e naturale. Le sue composizioni, quando presenti, sono caratterizzate da una scrittura complessa ma al tempo stesso aperta alla libertà espressiva. La sua tecnica che prevede l’utilizzo delle unghie al posto del plettro, da molti è stata associata a quella tipica del famoso chitarrista siciliano Matteo Mancuso. In realtà, al di là del mancato utilizzo del plettro, le due tecniche sono profondamente differenti.  Leonardo utilizza molto l’impostazione classica. Essendo anche un chitarrista classico ha deciso di non variare la posizione o la postura della mano destra, utilizzando unghie ‘naturali’ preferendole a quelle ricostruite. In generale il chitarrista Pescarese ammira l’approccio virtuosistico di molti chitarristi, ma allo stesso tempo è innamorato della melodia che vien fuori dai ‘soli’ di Joe Pass, Wes Montgomery, Thom Hollendorf e Birèli Lagrène.  Le sue improvvisazioni ricordano molto quelle dei sassofonisti jazz. In particolare Leonardo ha studiato con molta attenzione i mitici Paul Desmond e Dexter Gordon. Questa cosa la dice abbastanza lunga.

Il disco

In un mondo in continua evoluzione, dove la musica si intreccia con le emozioni e le storie di chi la crea, nasce il suo ‘On the road’ … progetto che invita le nuove generazioni a esplorare le infinite possibilità espressive del jazz. Scritte e concepite all’età di sedici anni, queste composizioni rivelano non solo un significativo talento precoce, ma anche il suo forte desiderio di stimolare curiosità e riflessioni attraverso l’arte. Registrate allo studio ‘The Spheres’ con passione e dedizione all’età di 17 anni e pubblicate dalla ‘Wow Records’, queste tracce raccontano un viaggio personale e universale, ricco di sonorità inedite e di arrangiamenti audaci. Ogni brano è un portale verso nuove dimensioni sonore, pensato per catturare la fantasia e il cuore di chi lo ascolta. Leonardo offre un’opportunità unica: quella di riscoprire il jazz attraverso gli occhi freschi di un giovane artista, che ha saputo mescolare tradizione e innovazione, creando un linguaggio personale e autentico. ‘On the road’ non è soltanto un disco, è un invito a lasciarsi ispirare e a scoprire, per poter costruire un futuro ricco di creatività.

Leonardo Chiulli è un artista che si distingue per la sua versatilità e la sua capacità di attraversare generi musicali diversi, mantenendo sempre un alto livello di qualità artistica. La sua carriera è una testimonianza di un impegno costante nella ricerca e nell’innovazione musicale, ed è apprezzato sia per la sua tecnica che per la sua sensibilità musicale.

Line up di ‘On the Road’
Bruno Graziosi: contrabbasso
Loris Mantini: Pianoforte e tastiere elettroniche
Marco de Vincentis: Batteria
Irene Albanese: Voce
Leonardo Chiulli: Chitarra

Antonino Ianniello

Nasce con una spiccata passione per la musica. Si laurea in lettere moderne indirizzando la scrittura verso il giornalismo, percorre in maniera sempre più approfonditamente e competente le strade della critica musicale, pubblicando numerosi articoli su jazzisti contemporanei e prediligendo, spesso, giovani talenti emergenti. Ama seguire il jazz, blues e fusion e contaminazioni.

Previous Story

Il blues di Cifarelli patrimonio nazionale