Autonomia differenziata, Bankitalia la vede così

Ecco la memoria presentata al Senato: definizione preventiva dei LEP, possibile federalismo asimmetrico e tutela della coerenza tributaria del paese

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La Banca d'Italia propone al Senato la propria analisi sull'Autonomia differenziata con correttivi e aree di nuova esplorazione

Di autonomia differenziata si parla da tempo, ma molto spesso si ignorano le coordinate all’interno delle quale si muovono le previsioni del disegno di legge che la prevede. I lettori finiscono, così, per commentare più le anticipazioni giornalistiche e le polemiche politiche che la sostanza del provvedimento che ha appena cominciato il suo iter. Per questo motivo, proponiamo la memoria relativa all’intervento della Banca d’Italia davanti alla I Commissione permanente del Senato sul predetto disegno di legge AS 615 “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata ai sensi dell’articolo 116, III comma, della Costituzione”. Nel documento vi sono profili di analisi molto interessanti, con alcune ipotesi di lavoro indicate al legislatore, come la possibile delega di competenze soltanto ad alcune Regioni, attuando di fatto forme di federalismo asimmetrico; la necessità di intervenire sugli squilibri territoriali, definendo preventivamente i Lep; l’impegno ad evitare di inficiare la coerenza tributaria del paese (con la conseguente necessità di assicurare al disegno di legge una cornice più razionale). Buona lettura.

 

Disegno di legge AS 615 “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione” Memoria della Banca d’Italia

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