Ricerca della propria identità nelle radici, nel passato che bussa alla porta sotto diverse forme e storie che si intrecciano – esattamente come le narrazioni all’interno del libro. “Ho chiuso con te” di Emanuela Esposito Amato (Guida Editori) è la storia di una famiglia originaria del Parco Verde di Caivano che passa dai ricordi/vissuti di due gemelle che hanno assistito a una tragedia e che hanno reagito in maniera diversa, dividendosi, ma senza smettere mai di essere “una cosa sola”. È un equilibrio sottile, a volte instabile, tra passato e presente, tra realtà e immaginazione, tra ragione e sentimento, inconscio e segreti.
La narrazione a più voci consente un’analisi introspettiva dei personaggi e porta per mano nel dipanarsi di una storia che, pagina dopo pagina, diventa accattivante e coinvolgente. Sullo sfondo, le periferie decadenti della Campania, il Parco Verde di Caivano e un degrado che non è solo fisico, estetico, che però fa da guida verso un percorso di rinascita.
Difficile catalogare il genere in maniera precisa: c’è il giallo dell’intrigo, il mistero che tiene ancorati fino alla fine alle pagine del racconto, e il rosa dei romanzi d’amore, con una love story che nasce in circostanze strane e si dipana lungo la trama senza mai annoiare.
Alla base del romanzo c’è il tema del “doppio”. Le protagoniste sono sorelle gemelle, Lola e Nina: vite divise, una a Napoli e una a Parigi, esistenze parallele, somiglianze impressionanti, maschere costruite nel corso degli anni e personalità diverse. Diverse ma uguali: la matrice vitale resta unica e, pure se con l’acquisizione di una vita autonoma, l’esistenza di una gemella riecheggia sempre in quella dell’altra; una relazione unica, speciale e perturbante. E, come spesso accade nelle storie “doppie”, l’ignoto familiare si presenta nelle pieghe del quotidiano.
La storia è sapientemente costruita intorno al doppio, che da sempre affascina nella vita e nelle narrazioni, e che si carica di una rilevante forza simbolica: i gemelli aiutano nell’esplorare i temi dell’identità, della dualità e della connessione speciale tra due individui.
Tra le righe c’è la mente umana e la (diversa) capacità di adattarsi alle difficoltà della vita: c’è chi rimuove, dimentica e va avanti; e chi ricorda, senza riuscire mai ad allontanarsi da un passato che non smette di fare male. Perché – come ricorda l’autrice – alla fine nessuno è ciò che sembra.
[Emanuela Esposito Amato, Ho chiuso con te, Guida Editori]