Napoli è stata travolta dai libri in questo mese d’ottobre per la seconda edizione del Campania Libri Festival, una kermesse che ha avuto il piacevole risultato di essere stata raggiunta da 35.000 persone e allestita con più di 100 espositori e oltre 200 incontri. Numeri incoraggianti per il presidente della Fondazione Campania dei Festival Alessandro Barbano, pronto ad accettare la sfida di migliorare la fiera per la sua terza edizione annunciata per il 2024. Grandi ospiti e grandi case editrici hanno abitato il Palazzo Reale di Napoli per qualche giorno parlando di cultura, libri, attualità e scrittura.
“È tempo di librarti” dice il volantino del festival, e sono stati in tanti a “librarsi” presenziando ai diversi incontri con gli autori e alle cerimonie di premiazione (tra cui il Premio Napoli). Molti di questi incontri sono stati patrocinati dalla F.U.I.S. e da Federintermedia; il loro programma è stato ricchissimo di proposte, un ventaglio che si è snodato tra poesia, narrativa, letteratura dell’infanzia, saggistica e tanto altro. Anche Napolis. Quarantadue poeti cantano la città di Partenope, edito Marlin Editore e curato dal professor Vincenzo Salerno, è stato presentato alla fiera presso la Sala Fiamma poiché inserito nel fitto programma della F.U.I.S. L’antologia poetica è stata raccontata non solo dal curatore (Vincenzo Salerno) ma sono intervenute anche le professoresse Rosa Maria Grillo e Maria Teresa Marina Giaveri (dedicatarie della raccolta) e la giornalista Anna Marchitelli. I componimenti della raccolta cantano Napoli attraverso luci e colori diversi e, alcuni di essi, sono stati recitati dai poeti stessi (tra cui Enza Silvestrini, Carmen Gallo e Luigi Trucillo). A seguire, nello stesso giorno e nella stessa sala, è stato presentato Poemas para la rosa blanca (edito Fondazione Culturale Alfonso Gatto), un’antologia poetica bilingue curata dalla professoressa Rosa Maria Grillo e dal poeta Alejandro Duque Amusco. Il volume nasce grazie alla collaborazione tra il Centro Interdipartimentale di Ricerca “Alfonso Gatto” dell’Università di Salerno e la Fondazione Culturale Alfonso Gatto che, dal 2014, si sono impegnati nella realizzazione di un progetto volto a valorizzare l’eredità di Alfonso Gatto e la sua diffusione tramite il Premio Alfonso Gatto. Grazie al Laboratorio di Traduzione Letteraria del Dipartimento di Studi Umanistici, guidati dai propri docenti, gli studenti hanno sperimentato il lavoro di traduzione sulle poesie scelte per la raccolta di sette autori spagnoli molto diversi tra loro per tematiche e stile. Durante l’incontro, hanno dialogato con il pubblico i curatori della raccolta Rosa Mario Grillo (che ha anche tradotto alcune poesie di Amusco) e il poeta Amusco insieme con il professor Vincenzo Salerno e il presidente della Fondazione “Alfonso Gatto” Filippo Trotta. Parlando sempre di poesia, Salvatore Rondello ha presentato la sua nuova raccolta in acrostico Orme (edito EDDA) insieme al moderatore Antonio Rossi, presidente della F.U.I.S. In questa nuova silloge, Rondelli prosegue la sua creazione poetica in acrostici sempre più complessi usando diagonali e doppie diagonali, o lettere come la forma della “X” per “amore” e la forma della “Y” per “conoscenza”. E anche la prefazione, curata dal professor Salerno, segue la linea poetica di Tondelli con una prova di acrostici in prosa. Uno degli ultimi incontri è stato dedicato al romanzo storico edito Neri Pozza Nei mari di Ulisse dell’autrice Maria Teresa Giaveri, uno dei libri finalisti del Premio Napoli per la narrativa. L’incontro è stato moderato dai docenti Vincenzo Salerno e Nicola Bottiglieri che hanno richiamato l’attenzione sull’accuratezza storica dell’autrice ma anche sulla sua libertà letteraria e interpretativa giocando con la figura di Ulisse, da sempre presente nella letteratura. Inoltre, è stato fatto anche un accenno al suo prossimo romanzo dal carattere storico e letterario sulla scia di quest’ultimo. Questi sono alcuni degli incontri del fitto programma del Campania Libri Festival, in particolare della FUIS, e dimostrano il meraviglioso contributo che gli studi accademici riescono a dare alla letteratura contemporanea.