Quasi viventi, una topografia del digitale di Cimatti e Maiello

Il libro (Codice Edizioni, 2024) è una guida al mondo contemporaneo ed esplora l’universo dei media con ventuno saggi scritti da altrettanti studiosi

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Da aptico a zoonosi: una parola della contemporaneità legata al mondo dei media per ogni singola lettera dell’alfabeto. Quasi viventi (Codice edizioni, 2024) è un dizionario del mondo digitale curato da Felice Cimatti e Angela Maiello. Il libro è una guida all’uso dei media nel mondo contemporaneo, dunque digitale, attraverso 21 parole chiave; termini attraverso cui emergono anche le diverse prospettive disciplinari: filosofia, semiotica, cinema, neuroscienze, sociologia…

Quasi viventi vuole essere una topografia del digitale; un’opera corale con cui diversi studiosi danno il loro contributo per aiutare il lettore a orientarsi in un mondo nuovo che somiglia sempre più a uno zoo mediale. Gli autori guidano i lettori nella complessità dei media, offrendo strumenti critici per affrontare il mondo moderno e per farci capire come il digitale stia cambiando il nostro modo di vivere e di comportarci.

Da grandi novità a eventi naturali che diventano parti integranti delle nostre vite: è l’evoluzione degli strumenti di comunicazione che, con il passare del tempo, hanno letteralmente rivoluzionato le nostre vite, cambiando in maniera profonda il nostro approccio alla realtà. Basti pensare all’inattualità dell’attesa dei quotidiani in edicola per leggere una notizia o alla necessità di ricorrere alle telefonate per poter comunicare. Ecco, dunque, che gli autori si propongono di offrire una prospettiva inedita su come i media siano diventati una parte indissociabile della nostra esistenza.

In 272 pagine sono condensate – rigorosamente in ordine alfabetico e sotto forma di parole chiave – alcune delle principali nozioni che riguardano il mondo digitale: il passaggio da social network a social media, che è indicativo del passaggio dalla logica del tenersi in contatto a quella del trasmettere contenuti a più persone; l’intelligenza artificiale e la conoscenza; le fake news; le emoji e le emoticon; la funzione della memoria e quella del tatto, da collegare alla logica touchscreen; la creatività digitale; e poi ancora gli algoritmi, le relazioni, il desiderio e l’intimità…

Ma, alla fine, cosa sono i media? Come possiamo catalogarli? I media digitali non sono cose ma, riflettono Cimatti e Maiello, non sono neppure vivi come un gatto o un albero; ecco, dunque, il quasi viventi: i media quasi vivono, secondo logiche, digitali e non, che sfuggono a un occhio non attento.

Barbara Ruggiero

Coordinatore del magazine, giornalista professionista, è laureata in Comunicazione. È stata redattrice del Quotidiano del Sud di Salerno e, tra le altre esperienze, ha operato nell’ufficio comunicazione e rapporti con l’informazione dell’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). Già docente di progetti mirati a portare il giornalismo nelle scuole, è stata anche componente e segretaria del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei giornalisti della Campania.

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